Copia di PERLINE AMOURRINE
Le nostre perle distintive: "AMOURRINE"
Le perle "AMOURRINE" sono perle forate a mano a Murano. I nostri artigiani forgiano le perle su canne di vetro millefiori realizzate a Murano ("murrine") con la tecnica della lavorazione a lume e una speciale pinzetta realizzata esclusivamente per AMOURRINA. Prestiamo meticolosa attenzione a valorizzare il design originale delle canne di vetro murrina - per evitare le sbavature e i disallineamenti delle perle generalmente in commercio - e ogni perla è forgiata con amore. Varianti in produzione: Ø 8,5 mm, Ø 14 mm, Ø 19 mm.

Le origini delle murrine
Le origini delle murrine risalgono al 1000 a.C. nell'Iran nord-occidentale; vasi in vetro a mosaico venivano prodotti anche in epoca romana.
La creazione della prima murrina, la perla Rosetta, costituita da una canna di vetro multistrato molata e traforata, è attribuita a Marietta Barovier, originaria di Murano, e risale alla fine del 1400. Da allora, a Venezia si produssero quantità impressionanti di perle, considerate così belle e preziose da essere usate al posto della moneta in gran parte dell'Africa. Nel 1830 la Rosetta si evolse e divenne uno dei simboli del vetro di Murano: le perle millefiori.
Alla fine della Prima Guerra Mondiale, le perle africane, sostituite dal denaro, perdono la loro funzione originaria e diventano sempre più un semplice ornamento. Le perle vengono infine riscoperte dagli hippy americani durante i loro viaggi in Africa e vengono chiamate "Love Beads".
Dalle bacchette di vetro alle perle AMOURRINE
Le canne murrine, oggi note anche come millefiori, sono canne di vetro a strati policromi realizzate esclusivamente a mano dai maestri vetrai dell'azienda EFFETRE MURANO Srl, che ha tuttora sede nell'antica fabbrica di Murano (www.effetremurano.it).
Il disegno desiderato si ottiene tramite l'utilizzo di stampi nei quali il vetro viene inserito ("raccolta") e portato a temperatura di fusione fino ad ottenere un grosso bolo vitreo ("marmorizzazione") che verrà poi tirato fino ad ottenere il diametro desiderato ("tirata") e ricavarne delle bacchette che verranno tagliate con una lunghezza di circa 1 metro.
Le bacchette di vetro millefiori vengono tagliate in piccoli cilindri utilizzando uno strumento simile alla ghigliottina e molate per regolarne l'altezza. I cilindri vengono quindi riscaldati con una lampada (la cosiddetta "tecnica della lampada" o "lavorazione a lume"), introducendo lentamente le bacchette di vetro nella fiamma per evitare rotture dovute a shock termico. Una volta fuse, le murrine vengono accoppiate su un cilindro di rame - che crea il foro - e forgiate con apposite pinzette per diventare AMOURRINE. Ci piace accoppiare stili diversi in modo che ogni perla abbia due facce con disegni diversi ma lo stesso colore esterno.

Conterie
Le "conterie" sono perle di pasta di vetro ottenute tagliando una barra cava e arrotondando i cilindretti ottenuti a caldo nelle " ferrazze ", appositi contenitori metallici. Fino agli anni '70, l'industria delle conterie impiegava oltre 3.000 lavoratori a Murano.
A partire dai primi anni '90, le contingenze socio-economiche e la crisi del settore determinarono la fine della produzione di conterie a Murano, a partire dalla chiusura dell'azienda più grande, la Società Veneta per l'Industria delle Conterie, nel 1993 e poi la progressiva chiusura di tutte le aziende familiari più piccole.
Oggi la produzione di manufatti con perle di conterie è ancora in corso perché a Murano sono ancora presenti ingenti scorte nei magazzini delle fabbriche di conterie chiuse. AMOURRINA utilizza conterie provenienti dal magazzino della fabbrica Costantini, l'ultima a chiudere nel 2003.
L'arte delle perle di vetro veneziane patrimonio dell'UNESCO
Nel dicembre 2020 l’arte plurisecolare veneziana delle perle di vetro è stata inserita nell’elenco del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Per la città di Venezia, questa è la prima volta che viene inserita nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO. L'arte dietro la creazione delle perle di vetro richiede una profonda conoscenza del vetro e dell'elemento fuoco. La candidatura si concentra non solo sull'oggetto in sé, ma anche sulla competenza unica che lo sottende e sulle implicazioni socio-culturali di quest'arte.
© Andrea Rizzo, 2019